Il Consiglio di Stato ha chiarito che gli aumenti della TARSU debbono essere motivati. Invero, pur essendo la delibera di aumento delle tariffe un atto generale, l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto indicare le ragioni per cui ha ritenuto di poter stabilire in una determinata entità l’importo dell’aumento in considerazione della necessità di assicurare la copertura totale della spesa, pur non disponendo di dati certi in ordine alla spesa e alle entrate. Il Consiglio di Stato, nel decidere il ricorso, richiama sia l’art. 61 del D. Lgs. n. 507 del 1993, che disciplina la copertura dei costi in materia di TARSU che consente la copertura integrale del costo del servizio con la garanzia di una percentuale minima del 50%, sia l’art. 49 del D. Lgs. n. 22 del 1997, che prevedeva la facoltà ai comuni di introdurre in via sperimentale e graduale, il sistema di tariffazione TIA.